Dallo Sferisterio alle antiche case di terra: dieci cose da vedere a Macerata

Benvenuto a Macerata, la città fra le due vallate, accoccolata come un grosso gatto fra i colli più verdi dell’entroterra marchigiano.

Le cose da vedere a Macerata sono innumerevoli. Qui troverai antiche università, eleganti palazzi signorili, borghi dimenticati dove le case sono fatte di terra. Troverai un teatro all’aperto unico al mondo, una biblioteca dalle sale affrescate e un curioso orologio astronomico. E assaporerai una cucina genuina e sincera, senza troppi fronzoli, di quelle che fanno bene al cuore prima ancora che allo stomaco.

Macerata è meno piccola di quanto sembri, piena di salite, discese, vicoli tortuosi e pittoreschi gradini, perciò metti le tue scarpe più comode e preparati: va esplorata a piedi per apprezzare la bellezza dei suoi scorci. La pianta della città, dislocata su più livelli e frammentata in molti piccoli centri, può rendere la vita difficile a un turista… se non sa bene dove andare. A questo penseremo noi: ecco le dieci cose più interessanti da vedere a Macerata, quelle che proprio non puoi perdere.

Lo Sferisterio è un’arena all’aperto, ma non un’arena qualsiasi: le sue particolarità lo rendono unico nel suo genere.

Oggi ospita uno dei più importanti festival operistici europei, il Macerata Opera Festival; eppure non è per questo che fu costruito. Lo Sferisterio di Macerata infatti non nasce come teatro, ma come stadio: fu progettato per il gioco della palla al bracciale, uno sport di origine medievale oggi quasi scomparso, ma ancora praticato da alcune squadre del territorio.

Fu costruito nell’Ottocento per volere dei Cento consorti, cittadini facoltosi che oggi sono un vero e proprio mito per la città. Osserva la facciata: un’iscrizione recita “Ad ornamento della città, a diletto pubblico. La generosità di cento consorti edificò”. Per questo la storia dello Sferisterio è così cara ai maceratesi: perché nasce con un regalo.

Una volta all’interno, l’impatto lascia senza fiato. Un muro di 18 metri per 88 (che rende quello dello Sferisterio il palcoscenico più lungo d’Europa) fa oggi da sfondo alle scene, croce e delizia di tanti registi e scenografi: alcuni si sono scontrati contro spazi così particolari, altri ne hanno fatto un punto di forza. Al lato opposto, disposti su una curva elegante, troviamo un centinaio di palchi separati da colonne neoclassiche. Una caratteristica più unica che rara: lo Sferisterio, infatti, è l’unico teatro all’aperto all’italiana, cioè dotato di palchi.

Nel 1921 allo Sferisterio di Macerata andò in scena la prima opera lirica, l’Aida di Giuseppe Verdi. Fu un trionfo. Si scoprì che l’acustica era ottima, nonostante lo Sferisterio fosse stato costruito per tutt’altro scopo! Oggi la stagione lirica del Macerata Opera Festival porta ogni anno più di trentamila spettatori da tutto il mondo, ancora affascinati dall’esperienza dell’opera sotto il cielo estivo.

I più bei palazzi signorili da visitare a Macerata

La storia di Macerata è antichissima: ce lo testimoniano le rovine della città romana Helvia Recina, a pochi chilometri dal centro abitato. Ma è nel ‘500 e nel ‘600 che Macerata conoscerà il suo periodo d’oro.

Chi ci ha raccontato questa storia? Macerata stessa: basta passeggiare fra i suoi vicoli per notare che la sua caratteristica principale è la presenza di bellissimi palazzi storici del XVI e XVII secolo, testimoni della ricchezza e dell’espansione della città in quegli anni. Cosa visitare a Macerata, dunque, se non i suoi più bei palazzi signorili? Iniziamo da Palazzo Buonaccorsi.

Palazzo Buonaccorsi a Macerata:
un segreto nascosto fra i vicoli

Gambe in spalla: dallo Sferisterio percorriamo una stradina in salita e raggiungiamo il settecentesco Palazzo Buonaccorsi, un piccolo scrigno di tesori ben nascosto fra i vicoli della città. Ci accoglie un incantevole cortile interno dove spiccano le grandi statue di Ercole Vincitore: qui dentro il tempo sembra essersi fermato!

Saliamo le scale che portano al piano nobile e prepariamoci a meravigliarci di volta in volta: soffitti a cassettoni, affreschi barocchi e, alla fine, l’incantevole Salone dell’Eneide, di dimensioni imponenti, completamente affrescato con soggetti mitologici. Entrare in questa sala è un’esperienza emozionante.

Il Palazzo Buonaccorsi di Macerata ospita mostre ed esposizioni fisse, fra cui una collezione d’arte antica e una d’arte moderna. Più una vera chicca: il Museo della Carrozza, situato nelle sale del seminterrato. Dieci carrozze, una portantina a mano destinata al trasporto delle dame, un calesse, due carrozzini da bambino e un’ampia collezione di selle, frustini e finimenti, accanto a manuali d’ippica e fotografie d’epoca: visitare questo piccolo museo è come trovarsi in un altro mondo.

La Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti

Con una passeggiata di dieci minuti si arriva all’ex collegio gesuita, oggi sede della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti.

Se sei un appassionato di libri, benvenuto nel Paese dei Balocchi! Questa biblioteca contiene 400.000 volumi, compresi 10.000 manoscritti (di cui alcuni miniati), 300 incunaboli, 4.000 edizioni cinquecentesche e moltissime del Seicento e Settecento. È arricchita da una sezione di libretti musicali e teatrali e da una ricchissima fototeca.

Accanto ai volumi, la biblioteca contiene molti altri tesori: stemmi in pietra provenienti dall’antica Fonte Maggiore, busti in marmo, reperti archeologici risalenti alla Roma repubblicana. La splendida Sala degli Specchi al primo piano è affrescata da grottesche, piccoli soggetti mostruosi trasformati in motivi squisitamente ornamentali.

Non dimenticare di prenotare una visita alla Specola, la sala di lettura al terzo piano, un tempo usata dai Gesuiti come chiostro (aperta solo su richiesta): ti troverai in uno dei punti più alti della città e dalle ampie vetrate potrai godere di una splendida visuale sui Monti Sibillini.

Palazzo Ricci e la sua collezione d’arte

A pochi passi dalla biblioteca troviamo il seicentesco Palazzo Ricci, residenza nobiliare nel cuore del centro storico. Un pesante portone in legno e un atrio interno ci danno il benvenuto.

Sali l’imponente scalinata in marmo e perdi la cognizione del tempo nel dedalo di sale e corridoi, ancora arredati con mobili d’epoca. Mentre ammiri le opere esposte, non dimenticare di guardare in alto: i soffitti decorati valgono quasi da soli la visita (per non parlare delle porte)!

Le sale di Palazzo Ricci ospitano una ricca collezione d’arte italiana del Novecento: di più di 300 fra dipinti e sculture di artisti illustri, da Burri a Fontana passando per Balla, Depero e Guttuso. Un’esposizione che gli appassionati del genere non possono perdere.

I tesori di Piazza della Libertà

Specialmente se è una bella giornata, una passeggiata in Piazza della Libertà sarà un’esperienza molto piacevole.

Ampia e scoscesa, dalla pianta irregolare, questa piazza è contornata da eleganti edifici storici, come perle attorno al collo di una signora: la Loggia dei mercanti, la Chiesa di San Paolo, il Palazzo del Comune, il Palazzo della Prefettura. È qui che si affaccia il Palazzo dell’Università, una delle tante sedi dell’Università degli Studi di Macerata, ospitata in un austero palazzo del Seicento dotato di una splendida Aula Magna affrescata. I molti ristorantini dall’aspetto a volte rustico, a volte ricercato, rendono la permanenza in questo luogo ancora più piacevole.

Ci sono due elementi che amiamo particolarmente in Piazza della Libertà: l’orologio planetario e il Teatro Lauro Rossi.

L’orologio planetario di Macerata

In qualunque modo sia organizzata la tua visita a Macerata, fai in modo di trovarti davanti alla Torre dell’Orologio poco prima delle 12 o delle 18.

L’orologio planetario è un’aggiunta recente, ma non per questo priva di fascino. È una perfetta riproduzione dell’orologio realizzato dai fratelli Ranieri, eccellenti maestri orologiai, nel 1571. I pupi originali – perché, sì, si tratta di un orologio animato: ci arriveremo! – sono esposti nelle sale di Palazzo Buonaccorsi.

L’orologio planetario di Macerata rappresenta il sistema solare. Lo splendido quadrante mostra il moto del Sole, della Luna e di cinque pianeti, quelli conosciuti all’epoca dei Fratelli Ranieri. Ogni giorno, alle 12 e alle 18, da due porticine escono le figure dell’angelo e dei Re Magi che sfilano davanti alla Madonna, esposta in una nicchia, e si inchinano di fronte a lei. Un uccellino metallico suona la campanella col becco. Per i più curiosi, il meccanismo si può visitare nel palazzo adiacente la Torre civica.

Il Teatro Lauro Rossi

Proprio accanto alla Torre Civica troviamo l’ingresso al Teatro Lauro Rossi, un vero gioiellino d’epoca.

La sua storia è simile a quella dello Sferisterio: nel ‘700 alcuni nobili maceratesi vollero donare alla città un teatro, da realizzare all’interno del vecchio Palazzo Comunale.

Oggi il Lauro Rossi, restaurato di recente, conserva l’aspetto del classico teatro all’italiana (con la pianta “a campana” e tre ordini di palchi), ma declinato in una gamma di colori insolita, quella dell’azzurro. Una particolarità che, insieme ai suoi stucchi e ai suoi finti marmi, ne fa un teatro piccolo ma incredibilmente elegante.

Il Teatro Lauro Rossi ospita la stagione teatrale invernale di Macerata, invitando ogni anno sul suo palcoscenico artisti di rilievo internazionale.

Cosa visitare a Macerata con i bambini:
due musei per tutta la famiglia

Sei a Macerata con la tua famiglia? Niente paura, abbiamo pensato anche ai bambini! Ecco cosa visitare a Macerata per far contenti anche i più piccoli (ma non solo): due musei adatti a tutte le età, istruttivi e divertenti al tempo stesso.

Il Museo della scuola di Macerata

“Una scuola dove si ricorda, un museo dove si impara”: così recita il cartello che ci accoglie al Museo della scuola di Macerata, un progetto universitario nato da una donazione privata.

Ripercorrere l’evoluzione della scuola dai tempi dei nostri nonni a quelli odierni, dalla cartella in legno allo zaino Invicta, dalle punizioni in ginocchio sui ceci (ahi!) al cappello da somaro. I bambini di oggi sgraneranno gli occhi vedendo come erano fatti i banchi degli anni Venti. E anche per noi sarà un affascinante tuffo nel passato, arricchito da testimonianze orali e dalle molte attività didattiche che spesso si tengono qui.

Il Museo di Storia Naturale di Macerata

Antichi fossili, uccelli esotici, animali selvatici, farfalle di tutti i colori: una visita al Museo di Storia Naturale di Macerata è un viaggio immaginario nello spazio e nel tempo.

Il museo, nei suoi 200 mq di esposizione, si articola in cinque sezioni: paleontologia, mineralogia, vertebrati, malacologia (la collezione di conchiglie è favolosa!) ed entomologia.

Da non perdere: gli imponenti scheletri nella sezione zoologica e il giardino botanico nel cortile.

Ne siamo sicuri, i bambini della comitiva lo adoreranno!

La magia senza tempo di Borgo Ficana a Macerata

Ci allontaniamo dal centro storico per l’ultima tappa del nostro tour. Borgo Villa Ficana è una rarità, uno scherzo del tempo: un borgo antico sopravvissuto all’edificazione selvaggia degli anni Settanta.

Borgo Ficana è a Macerata almeno dal 1268: un catasto di quell’anno nomina un piccolo agglomerato di case costruite in terra cruda. Abbandonato man mano che gli abitanti del luogo si trasferivano all’interno della cinta muraria, il borgo tornò a popolarsi quasi sei secoli dopo, nel 1862. Ce lo racconta un’incisione su un mattone ancora esistente, conficcato nel muro di terra di una di queste case: divertiti a cercarlo!

Perché i maceratesi tornarono a popolare Borgo Ficana? All’epoca l’area era suddivisa fra tre proprietari terrieri che iniziarono a costruirvi case umili in terra e paglia. Anziché coltivare la terra, insomma, iniziarono ad affittare case e terreni ai contadini della zona. Gli abitanti del borgo vivevano sotto la soglia della povertà; eppure alcuni di loro riuscirono ad affrancarsi da questa condizione, coronando il loro sogno di acquistare le case in cui abitavano.

Oggi Villa Ficana è un borgo riqualificato e un ecomuseo, dove spesso si svolgono laboratori didattici. Anche se il quartiere è rinato dopo la ristrutturazione e alcuni proprietari sono tornati a popolarlo, camminare fra le case di Borgo Ficana è come riappropriarsi di una dimensione perduta. Un bel modo per salutare la città di Macerata, lontani dal vivace via-vai del centro storico, per tornare finalmente alla nostra base.

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